Cos’è l’otoplastica e in quali casi si usa?
La parola “otoplastica” indica la branca della chirurgia estetica che si occupa delle orecchie: essa si propone di modificarne la forma nel caso di difetti provenienti da trauma o presenti dalla nascita. La forma delle nostre orecchie, infatti, è quella che conosciamo grazie a particolari e complicate pieghe di cartilagine: può accadere che esse si sviluppino in modo deforme, ma molti di questi difetti sono fortunatamente correggibili chirurgicamente.
Fra questi, il più famoso e più evidente è forse quello delle cosiddette “orecchie a sventola” (o “a ventola”), in cui l’orecchio presenta un padiglione eccessivamente sporgente, talvolta perché la parte centrale di esso si sviluppa eccessivamente.
Fra le altre malformazioni che coinvolgono le orecchie (e che talvolta possono essere compresenti), e che si possono correggere con un intervento di otoplastica, possiamo trovare:
- la mancata formazione di elice e antelice (ovvero le ripiegature esterne superiori del padiglione auricolare);
- “orecchie ad ansa”, quando la parte superiore del padiglione è ripiegata in avanti e in basso, facendo assomigliare le orecchie a manici di anfora (“anse”, appunto);
- “orecchie a conchiglia”: sono affette dall’assenza di molte delle “normali” ripiegature della cartilagine;
- “orecchie a coppa”: ovvero quando le orecchie sono molto molto piccole;
- malformazioni derivanti da un trauma subito: ad esempio, la perdita totale o parziale dell’orecchio a seguito di un intervento di asportazione di un tumore o di incidenti di vario genere, che possono portare alle cosiddette “orecchie a cavolfiore”;
- padiglioni auricolari eccessivamente grandi, anche se non sporgenti;
- rimodellamento lobi: i lobi si possono deformare anche a causa di buchi per orecchino eseguiti in modo improprio o che si sono allungati a causa del peso dei monili, dando così al lobo un aspetto invecchiato: anche in questo caso l’otoplastica può venire in tuo aiuto, recuperando la normale sembianza del lobo.
Come si svolge l’otoplastica e l’intervento di correzione alle orecchie a sventola?
La chirurgia non è una scienza esatta, anche e soprattutto perché ogni paziente è diverso dall’altro per quanto riguarda le caratteristiche fisiche: perciò la visita preventiva all’intervento di otoplastica sarà molto importante per il chirurgo al fine di individuare le modalità di operazione e discuterle con il paziente.
In seguito, al paziente verranno date alcune indicazioni di preparazione che dovrà seguire con attenzione, come ad esempio l’astinenza dal fumo; l’interruzione di determinate terapie farmacologiche, omeopatiche e fitoterapiche; sospendere l’assunzione di medicinali contenenti acido acetilsalicilico (ad esempio Vivin C, Aspirina, Alka- Seltzer, ecc.).
A seconda dei casi, il paziente può essere sedato o essere sottoposto ad anestesia locale o generale; l’anestesia locale è comunque quella più frequente: l’otoplastica infatti è spesso considerato un intervento di tipo ambulatoriale. Per i bambini si preferisce però spesso quella generale, insieme al ricovero di un giorno.
In ogni caso, è fortemente consigliato che il paziente sia accompagnato da una persona che possa dare aiuto una volta terminato l’intervento.
L’intervento di correzione della forma dell’orecchio può essere eseguito sia con incisione che senza incisione: quest’ultima tecnica prevede l’inserimento, all’interno dell’orecchio, di suture sottopelle e invisibili che ne modificheranno la forma; non viene quindi eliminata la cartilagine. Questa tecnica si usa, in genere, se devono essere operate delle modifiche nella parte anteriore dell’orecchio, in modo tale che non siano visibili le cicatrici.
La metodica più comune e che offre più campi di azione è quella con incisione: nella maggior parte dei casi, infatti, l’otoplastica richiede l’asportazione o la modificazione di cute e cartilagine nelle zone interessate. Il chirurgo presterà molta attenzione a operare incisioni soprattutto nella parte posteriore dell’orecchio, in modo tale che le cicatrici risultino il meno possibile visibili.
In caso di “orecchie a sventola”, in particolare, la chirurgia viene usata per ridurre la concavità cartilaginea principale e aumentare o creare la ripiegatura dell’antielice.
La durata dell’intervento di correzione delle malformazioni dell’orecchio può durare dai 20 minuti alle 2 ore, a seconda dei casi e della strumentazione utilizzata.
Le tipologie di pazienti che richiedono l’otoplastica
L’otoplastica è l’unico intervento di chirurgia estetica che viene consigliato anche in età pediatrica: i padiglioni auricolari, infatti, sono tra i pochi organi del corpo umano che raggiungono molto presto l’apice del loro sviluppo, già al quinto anno d’età.
Perciò questo intervento è molto richiesto per bambini che si trovano in una condizione di disagio sociale a causa dell’aspetto delle loro orecchie, ad esempio per le prese in giro dei compagni.
I pazienti pediatrici che si accostano all’intervento devono presentare le seguenti caratteristiche:
- età maggiore di 5 anni, con una cartilagine stabile;
- non affetti da otiti croniche non trattate o da malattie gravi;
- in grado di obbedire alle indicazioni del medico.
Anche il paziente adulto che desidera sottoporsi all’intervento deve essere in buona salute e sottoporsi a tutti gli esami clinici che il medico prescriverà per accertarsi della sua condizione. Non deve perciò essere affetto da malattie croniche gravi (come ad esempio insufficienze respiratorie ecc).
Durante la visita preventiva, inoltre, il medico si accerterà che il paziente non nutra speranze irrealistiche sull’esito dell’operazione.
Correzione orecchie a sventola con laser
Grazie alle più recenti tecnologie, il problema delle orecchie a sventola si può risolvere anche con l’otoplastica laser, e quindi senza bisturi, usando il laser ad anidride carbonica pulsato (laser CO2).
Grazie a questo strumento, il chirurgo può mettere in atto due piccolissime incisioni all’attaccatura delle orecchie, sul retro del padiglione auricolare, ed eventualmente procedere all’asportazione della cartilagine.
A seguito di intervento con laser, il tempo di ripresa è di solo 3 giorni.
Otoplastica: rischi, postoperatorio, cicatrici, controindicazioni
L’intervento di correzione delle orecchie a sventola e delle altre malformazioni dell’orecchio non rientra fra quelli più pericolosi: è una procedura ambulatoriale e di breve durata. Tuttavia, può presentare comunque dei rischi: molti di essi sono certamente evitabili se ci si rivolge a professionisti e se si seguono le indicazioni preventive del chirurgo, tuttavia possono comunque presentarsi ematomi ed infezioni; queste ultime sono risolvibili con l’assunzione tempestiva di antibiotici.
Gli ematomi, insieme a lividi e indurimenti, sono spesso una conseguenza naturale dell’intervento: possono permanere anche qualche settimana ed essere molto fastidiosi, ma non pericolosi se si seguono le indicazioni del medico.
Possono poi accadere episodi di rigetto delle suture anche qualche mese dopo l’otoplastica, coaguli di sangue e i rischi a cui va incontro ogni intervento chirurgico, come emorragie e asimmetria.
Nel periodo postoperatorio, il paziente è fortemente incoraggiato a tenere una condizione di assoluto riposo per almeno 48 ore, ritornando poi gradualmente alle attività abituali. La sensazione di dolore e formicolio è normale, almeno nei primi giorni. Dovrebbe scomparire entro due settimane.
Il bendaggio utilizzato è in genere elastico, per proteggere e mantenere uniti i padiglioni auricolari: dopo circa una settimana, potrà essere sostituito da una fascia elastica.
Le orecchie andranno protette anche durante la notte: sarà perciò consigliabile, per non traumatizzarle ulteriormente, dormire con la testa sollevata e non appoggiata su un lato. Sarà inoltre importante non lavare i capelli o comunque non bagnare le incisioni finché le ferite non saranno completamente rimarginate.
Come già accennato, negli interventi di correzione degli inestetismi delle orecchie, il chirurgo porrà la massima attenzione nel realizzare i tagli all’interno di pieghe della cartilagine, e comunque nella parte posteriore dell’orecchio, in modo tale che le cicatrici siano del tutto o quasi invisibili a un occhio esterno.
L’intervento di otoplastica è controindicato per pazienti gravide e per chi presenta gravi patologie croniche.
Il ritorno al lavoro dopo l’intervento di otoplastica potrà avvenire, per gli adulti, dopo 1 settimana; per i bambini, dopo 2; l’attività fisica presenta invece scadenze diverse a seconda del livello di sforzo fisico e di rischio traumi.
I risultati dell’otoplastica sono definitivi?
L’intervento di correzione delle orecchie a sventola, del rimodellamento lobi e delle altre malformazioni del padiglione auricolare, è in genere definitivo, portando con sé risultati molto soddisfacenti per il paziente: è importante, però, rivolgersi a professionisti.
Otoplastica a Padova e Venezia nei centri BeautyStudium di medicina e chirurgia estetica di Dolo e Rubano
Vuoi sottoporti a un intervento di otoplastica e abiti nella provincia di Padova e Verona? Rivolgiti ai centri di medicina e chirurgia estetica Beauty Studium di Dolo (VE) e Rubano (PD): contattaci per saperne di più!
Debora Carpanese
Salve. Volevo sapere se da voi è possibile effettuare un intervento di otoplastica con fili tensori, qualora ovviamente le caratteristiche del paziente siano idonee per tale intervento, e quanto all’incirca verrebbe a costare. Grazie.